Due sono le domande amletiche che gli imprenditori spesso si pongono riguardo alla selezione e gestione delle risorse umane.
La prima è come reperire e riconoscere candidati di valore da inserire nel proprio progetto aziendale; la seconda è come riuscire, una volta intercettate queste persone, a far sì che si fidelizzino e contribuiscano attivamente alla realizzazione del progetto stesso.
A questi due interrogativi ciò che emerge riguardo al tema della fidelizzazione è la necessità di armonizzare fattori tangibili e intangibili che fungano da stimolo per i talenti selezionati e inseriti in azienda.
E se da un lato un’offerta di valore proposta a un candidato non può certo prescindere da un giusto e motivante riconoscimento economico, è altresì vero che le persone di valore sono molto più attratte e motivate dai fattori intangibili.
Paradossalmente, ciò che lega un talento all’azienda è la presenza in essa di una vision, di un sogno grande e sentito del quale l’imprenditore sia creatore e “portatore sano” nei confronti del suo staff.
Spesso purtroppo questo manca nelle imprese, manca questa visione e questa consapevolezza nella mente del leader. Ed è proprio questa la ragione principale per cui persone di grande valore inserite in aziende senza sogni tendono ad abbandonare il campo.
Qui di seguito alcuni punti fondamentali che determinano la perdita dei talenti, e altri che invece ne garantiscono la fidelizzazione all’impresa. Rifuggire dai primi e lavorare sulla valorizzazione dei secondi è naturalmente il consiglio che ci sentiamo di dare!
Cosa spinge una persona di valore ad andarsene da un’azienda?
- Non è mai solo un fattore economico.
- Sovente è il disattendere ai valori promossi.
- È la mancanza di riconoscimento da parte di chi sta con la persona in azienda, mentre ci si sente apprezzati dall’esterno.
- Sono le aspettative tradite e le promesse deluse.
- È l’indifferenza verso il collaboratore in quanto persona.
- È il repentino cambiamento di obiettivo/motivazione.
- È il passaggio da una gestione basata sulla relazione e il rapporto umano, a una gestione focalizzata sulle procedure e le regole. Prima le idee erano grandi opportunità e occasione di scambio, poi sono diventate problemi da evitare.
Cosa motiva invece un talento a restare in azienda?
- L’essere partecipe di una grande avventura, anche in presenza di altrettanto grandi difficoltà.
- Lo spirito di squadra, il bel clima relazionale, l’esistenza di rapporti interpersonali profondi.
- Il vivere una comunicazione possibile, sempre naturale e fluida.
- Sentire di essere partecipi di qualcosa insieme ad altri.
- Ricevere la possibilità di contribuire ad uno scopo comune.
- La presenza di elogio, anche e soprattutto pubblico.
- Un manager/titolare che conoscere bene le sue persone e sa quali sono le leve primarie nella motivazione di ognuna di esse.
- Riconoscimenti economici commisurati al valore/ bonus meritocratici.
- Flessibilità e disponibilità verso le esigenze degli individui che compongono il team.
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