Internazionalizzazione – Sviluppo commerciale in mercati esteri

internazionalizzazione d'impresa

La Svizzera rappresenta un campo ideale per gli imprenditori che vogliono affacciarsi sui mercati internazionali e avviare uno sviluppo commerciale. Un cosiddetto progetto di internazionalizzazione.

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato di come aprire un’azienda in Svizzera. In particolare ci siamo soffermati sui benefici che si possono trarre ma anche sulle motivazioni, che a nostro parere, in alcuni casi possono rappresentare un approccio errato. 

Abbiamo spiegato come i vantaggi offerti dal paese elvetico, possano essere sfruttati se si vuole internazionalizzare e quindi motivati dal desiderio di espandere il proprio business, anziché delocalizzare.

Oggi entriamo nel dettaglio sull’Internazionalizzazione d’impresa: che cos’è, perché internazionalizzare, i requisiti e i rischi.

Cos’è l’internazionalizzazione d’impresa

L’internazionalizzazione d’impresa coinvolge una serie di determinate attività volte a creare opportunità di sviluppo commerciale – e non solo – verso mercati esteri. 

Si tratta di un processo di espansione che può prevedere oltre allo sviluppo di reti di vendita internazionali, anche l’instaurazione di partnership strategiche e, se ritenuto opportuno e a vantaggio dell’azienda, persino espansioni produttive.

Un passaggio quasi automatico per le aziende sane che vogliono esportare i propri prodotti nei mercati internazionali. Come per qualunque progetto d’impresa, per internazionalizzare è necessario eseguire degli studi di fattibilità, ricerche di mercato e impostare una strategia di business efficace.

Secondo i dati del rapporto ​​ICE 2018-2019, circa l’80% delle imprese Italiane con fino a 50 dipendenti, hanno scelto di puntare sull’esportazione sui mercati esteri. I settori più attivi sono metallurgia, farmaceutica, computer & elettronica, alimentare e moda.

Perchè internazionalizzare

Le ragioni che spingono un’azienda all’internazionalizzazione possono essere tante, tuttavia lo scopo finale è sempre lo stesso: far crescere l’azienda

Per raggiungere questo obiettivo si applicano i principi economici e di commercio basilari e di conseguenza è naturale che un’impresa intenzionata a crescere, vada a ricercare quei mercati dove c’è domanda o la crei con proposte innovative.

Internazionalizzare non solo porta un aumento delle vendite, ma può anche diminuire i costi, aumentando di conseguenza gli utili aziendali. 

In caso di creazione di unità produttive ad esempio è possibile sfruttare la presenza delle materie prime nei paesi esteri facendo fronte alle carenze locali. 

Mentre creando sviluppo commerciale è possibile effettuare un lavoro di ottimizzazione fiscale, sfruttando i vantaggi derivati dalle politiche su dazi e deducibilità dei costi d’impresa a favore degli investimenti, dei paesi in cui si intende investire. 

Inoltre grazie a normative e accordi bilaterali differenti, attraverso sedi in paesi diversi è possibile commerciare con maggiore facilità con paesi per cui l’Italia e l’Europa hanno posto restrizioni e sanzioni. Dalla Svizzera ad esempio è meno complicato fare business con paesi come la Russia o la Cina, in maniera completamente legale. 

Un punto molto importante è che le crisi non sono mai globali. Infatti, mentre alcuni paesi possono incorrere in difficoltà economiche, altri crescono. Una presenza internazionale aiuta quindi a creare rapporti commerciali nei mercati dove la domanda continua a crescere ed evitare fermi improvvisi del business.

I requisiti per internazionalizzare

Potrebbe sembrare una banalità, ma un’azienda che vuole avere successo sui mercati internazionali deve avere una base solida e le risorse necessarie da investire, sia a livello economico che strutturale.

A seconda della strategia che si andrà ad adottare (ne abbiamo parlato poco tempo fa in questo articolo: 5 Strategie Internazionali), saranno necessarie risorse economiche e le persone giuste per entrare in nuovi mercati con successo.

Sarà anche necessario effettuare una ricerca di mercato, per stabilire se c’è una domanda effettiva per il prodotto che si vuole proporre e valutare le difficoltà a cui si potrebbe andare incontro. 

Rischi

I rischi possono essere diversi come ad esempio il fattore paese. Entrare in un mercato nuovo può presentare variabili sconosciute e richiede uno studio approfondito in tema di legislazione, fisco e tutto ciò che gira intorno alle imprese. 

È necessario tenere conto anche dei rischi monetari ed economici. I prezzi vanno studiati a seconda del paese in cui si intende entrare e allo stesso tempo vanno tenute in considerazione le oscillazioni dei cambi di valuta che possono facilmente determinare la qualità del cashflow.

Queste tipologie di rischio possono essere affrontate con maggiore probabilità di successo stringendo accordi con partners che conoscono già il mercato, oltre che con l’aiuto delle dovute analisi preliminari.

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