Se c’è una cosa in cui la Svizzera crede in misura molto maggiore ad altri Paesi, Italia in primis, questa è la creazione del valore attraverso la ricerca e sviluppo. Una sensibilità che trova nel sistema fiscale e di supporto finanziario rivolto alle cosiddette start-up un terreno di coltura particolarmente fertile e attraente, tant’è che un numero sempre maggiore di aziende italiane decidono di trasferirsi su suolo elvetico.
In seguito alla riforma del sistema fiscale entrata in vigore il primo gennaio 2020, la Confederazione ha dato impulso alle politiche di defiscalizzazione dedicate alle imprese innovative ad alto valore aggiunto. All’interno di questa politica federale, tra l’altro, il Canton Ticino spicca per particolari sensibilità e modernità, tant’è che, fin dal 2018, la percentuale di sgravio permessa per il cosiddetto patent box e la deduzione maggiorata sono state fissate al massimo del consentito.
Le politiche di incentivazione si muovono sostanzialmente lungo tre assi principali: la riduzione dell’onere fiscale a carico del capitale delle persone giuridiche, la riduzione dell’onere fiscale a carico della sostanza delle persone fisiche e l’incentivazione all’investimento nelle società start-up innovative.
In parole più semplici, la Svizzera rappresenta un’opportunità molto interessante per chi ha un’attività che prevede investimenti in ricerca e sviluppo, mettendo a disposizione tassazione ridotta e burocrazia snella per le start-up e, più in generale, per le aziende che innovano e creano valore.
Ogni realtà ha, ovviamente, caratteristiche diverse e un’attenta analisi del quadro complessivo risulta importantissima.
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